Giorgio Borgonovo, Rivalta (Torino) - 2017

Artista  Gianpiero Actis

 

 

Le opere realizzate dall’Artista Gianpiero Actis, non ricalcano la sola realtà visiva, ma recano interpretazione della stessa rielaborata dalla mente ed offerta al pubblico, regalando oltre al piacere dei sensi, tatto e vista, anche un significato spirituale, intellettivo, psicologico, recondito, animato da una profonda rielaborazione della realtà. Gianpiero esterna questo modo di esprimersi, sfrondando gli eccessi, eliminando la frenesia di essere “moderno” a tutti i costi ed intellettuale fino alla incomprensione, ma elabora veri gioielli artistici nuovi, utilizzando la sua cultura classica in espressioni moderne, creando vera Arte.

 

Giorgio Borgonovo (Rivalta Viva)

aprile 2017


Gian Giorgio Massara, Torino - 2016

 Fantasia nell'arte

 

Gianpiero Actis è medico ma altresì pittore che vanta una mostra permanente a Beausoleil (Francia) e che nel 2010 e 2014 si è presentato con mostre personali presso la Promotrice delle Belle Arti di Torino.

Fondatore del Movimento Immagine & Poesia, Actis propone interessanti dipinti, ben realizzati e caratterizzati da luci e forme che s’incrociano per mutarsi in geometrie oppure in nuvole, come accade nell’originale dipinto Periferia: alla sagoma di un grattacielo privo di finestre, fanno riscontro lo sciabolare delle luci nella notte e una sola finestra illuminata a sottolineare umane presenze.

Il blu è certo uno dei timbri cromatici prediletti da Gianpiero Actis; colore che si fa intenso nell’opera Winter Sea, tela che presenta la lontana silhouette d’una città e un’imbarcazione in primo piano, l’un l’altra riunite da una sottile rete di linee che dalla riva si propagano verso il quieto mare.

Nel dipinto dedicato al poeta del Meleto – Guido Gozzano -, che scompare cento anni or sono proprio nella nostra città, non poteva non mancare il simbolo della farfalla, dall’autore tradotta in forme evocanti i preziosi vetri d’art nouveau, mentre il ricordo di Tamara de Lempicka spicca al centro di una composizione geometrica nella quale compaiono gli aranciati intensi dominanti gli anni trenta del secolo ventesimo.

Le opere di Gianpiero Actis rispecchiano l’animo di un artista che guarda il mondo circostante, i momenti della storia, per quindi trasfigurali secondo il proprio sentimento, essenzialmente basato sul valore dei colori.

 

 

Gian Giorgio Massara

aprile 2016


Silvia Ferrara, Torino- 2016

Gli artisti coinvolti nell' esposizione che si è inaugurata il 1 aprile alle ore 18 nei locali della galleria Arte Città Amica hanno interpretato il mondo della fantasia seguendo un percorso personale molto interessante.
Addentrandomi nell’esposizione cito Gianpiero Actis, un artista con un importante cammino pittorico ricco di esposizioni e premi.
Le sue 12 opere richiamano un mondo metafisico, a tratti onirico che rimanda a sensazioni un pò nascoste nella mente.
Ogni quadro, con inserimenti talvolta geometrici crea un sublime fil rouge tra il soggetto rappresentato e l’occhio del pubblico componendo “note sinfoniche"...

 

Silvia Ferrara

  aprile 2016


Angelo Mistrangelo, Torino - 2014

 

 

DA SEGRETE PROFONDITA’

 

 

 

                E l’intera città dormiente va alla deriva ...

                come un dirigibile perduto

                ignaro

                dell’immenso mistero

                                   Lawrence Ferlinghetti

 

 

 

Pittura e poesia, cultura e percorso surreale, costituiscono gli aspetti e le valenze espressive della ricerca di Gianpiero Actis, dove il discorso si snoda attraverso una linea incisiva che fissa un’idea, un’intuizione, un’emozione.

In questa dimensione, si entra in diretto contatto con la mostra allestita nelle sale della «Promotrice» al Valentino, con un «corpus» di lavori che sviluppano il tema «Sguardi d’Artista (Only for Your Eyes)» con particolare riferimento alle personalità di Ugo Nespolo, dell’americana Carolyn Mary Kleefeld e del poeta della Beat Generation Lawrence Ferlinghetti.

Un omaggio, quindi, a personaggi di indubbio prestigio in campo internazionale, alla vitalità di un linguaggio che dall’arte alla letteratura esprime le interiori riflessioni sul contemporaneo, a una vicenda decisamente ancorata a questo nostro tempo quanto mai complesso e ricco di trasformazioni socio-culturali.

 

Actis affida alla pittura la volontà di comunicare, di trascrivere sulla tela le immagini di una realtà rivisitata, di fissare un volto o un’espressione o una poesia nello spazio della memoria:«..ascolto la musica struggente/ che il ritmo della pioggia/ compone lentamente/ per me»(Lidia Chiarelli).

E in questa angolazione, la sua creatività si misura con il Movimento artistico letterario «Immagine&Poesia», che ha fondato nel 2007 insieme alla poetessa inglese Aeronwy Thomas, figlia del poeta Dylan Thomas, alla pittrice Silvana Gatti, alla poetessa Sandrina Piras e a Lidia Chiarelli, scrittrice, ideologa e coordinatrice del movimento.

 

Vi è in Gianpiero Actis la consapevolezza del valore della ricerca pittorica, del colore, del segno che presiede alla formulazione delle composizioni tra dimensione geometrica e dato onirico.

Una dimensione che ha radici nell’insegnamento del pittore e docente di Storia dell’Arte Riccardo Chicco, al tempo del Liceo Classico Massimo d’Azeglio.

Accanto alle poesie della Chiarelli, di Ferlinghetti e gli «haikus» di Aeronwy Thomas, le sue opere sono caratterizzate da un vibrante cromatismo: dalla sequenza dei rossi ai verdi, dagli azzurri ai gialli, in una sorta di viaggio all’interno della propria identità di uomo e artista.

E sono grandi occhi immersi nell’atmosfera o in spazi metafisici, che concorrono a definire l’attuale ciclo di Actis segnato da sedici «Sguardi d’Artista»: il dolore di Munch e la figura femminile di Modigliani, la ragazza pop di Lichtenstein e la sempre affascinante Marilyn di Andy Warhol.

In questa galleria di volti e riferimenti pittorici si scoprono, di tavola in tavola, Matisse e Mirò, Picasso e Kandinskij, sino a Tuninetto il cui ricordo testimonia l’attenzione di Actis per l’ambiente artistico torinese.

 

Gli sguardi raccontano il trascorrere del tempo, delle sensazioni, degli incontri dinanzi a «lampioni antichi/ frammenti di luce/ filtrata dal buio della notte», come scrive Lidia Chiarelli.

E una farfalla, un limpido paesaggio e una simbolica veduta, ricreano i momenti del lungo cammino attraverso le stagioni della vita e del sogno.

 

Angelo Mistrangelo, Torino, novembre 2014

 

 


Mary Gregory, New York - 2015

The Eyes Have It – Eyes in Art by Gianpiero Actis and others

The Eyes Have It – Gianpiero Actis and international artists explore the theme of Eyes in Art

Group Exhibition
Societa' Promotrice delle Belle Arti
Viale Balsamo Crivelli, 11, Torino, Italy
04 November 2014 - 10 January 2015


by MARY GREGORY, Art Critic, New York

ArtSlant -December 2014


http://www.artslant.com/ew/articles/show/41555


Huguette Bertrand,  Québec - Canada  - 2014

Les Regards des Artistes


Gianpiero Actis, l'artiste, a une formation en ophtalmologie et ça se voit dans la série de tableaux qu'il présente pour l'exposition « Les Regards des Artistes - Pour vos yeux seulement ». Dans cette série, l'artiste lance des clins d'oeil en hommage aux nombreux artistes qui ont marqué l'Histoire de l'Art au 20e siècle. Gianpiero présente aussi sa marque dans l'oeil de présent par lignes et couleurs s'inspirant de poèmes de quelques poètes dont la vision a su rejoindre la sienne. À travers un paysage linéaire très coloré, l'oeil toujours présent nous invite à voir large et rond comme la vie et l'ensemble de ses allégories. 

 

Huguette Bertrand, éditeur, artiste et poète, Québec, Canada, novembre 2014


Nicoletta Colombo, Milano - 2014

Nei caleidoscopi di visioni reali e fantastiche, si ritrovano le immagini delle opere di Gianpiero Actis, apparizioni che conducono i fasci di colore a abbracciare una natura chimerica, recuperata in una sorta di infanzia spirituale, sintonizzata inconsciamente con le visioni gioiose dei secondo-futuristi.

 

Nicoletta Colombo, Milano - da: "Colore e poesia. Diario di una vita tra realtà e sogno" - 2014


Francesco Prestipino, Torino - 2011


 

 

GIANPIERO ACTIS

TRA REALTA’ ED ASTRAZIONE

 

Gianpiero Actis è da molti anni che dipinge. Forse da sempre. Da quando era al liceo ed il suo professore di Storia dell’Arte, Riccardo Chicco, noto ed estroso pittore torinese, gli ha trasmesso l’amore (stavo per dire il virus) per questa forma espressiva che nasce dall’animo e, come la poesia e la musica, la si coltiva, prima ancora che per gli altri, per se stessi. E’ quello che ha sempre fatto Gianpiero Actis, anche se impegnato con il lavoro su un’altra frontiera, quella della scienza, a fare il medico. Il pittore è venuto sempre dopo, nel segreto di un altro studio, forse nel ricordo dell’antico maestro. Quasi a rincorrere il sogno di far coincidere realtà ed astrazione, risonanze interiori e ritmi geometrici, lacerti di realtà con le anomalie dell’esistere, la gioia esplosiva dei colori con un mondo ordinato ed incontaminato, riscontrabile nei paesaggi finemente idealizzati.

L’elemento generativo, infatti, non è mai la rappresentazione fine a se stessa. Sovente è un pretesto per giungere alla composizione delle forme, calibrate sull’evocazione di stati d’animo o nel disvelamento di una nascosta interiorità.

Il passaggio dal significato al significante diventa, quindi, gioco sottile di stile, che è la cifra inconfondibile di questo pittore torinese, che ama duettare, come vedremo più avanti, con la poesia e la musica.

Un elemento figurativo ricorrente, per esempio, nell’opera di Actis, è l’albero. Molte sue opere prendono nome e significato da questo elemento che ora è “L’albero dei colori”, un emblematico olio del 1972, ora “Cadono le foglie” (acrilico del 2006) o “Inverno”, (acrilico 2006) e ancora, nel novero delle stagioni e dei ricordi assegnati a questo elemento figurativo, “Primavera” (acrilico 2006). L’albero, in queste opere, è figura centrale della composizione, quasi un archetipo freudiano legato ad una struggente nostalgia, che però albero non è. Gli alberi di Actis, infatti, non portano “i nidietti della primavera”. Non hanno fronde. Ma hanno la capacità di generare colori, fasci di emozioni o tessere-foglie che il vento porta via come ricordi di un tempo che fu. Ed è per questo, forse, che quadri così evocativi hanno potuto ispirare poeti, ma qui è il caso di dire poetesse, come Aeronwy Thomas, figlia di uno dei più grandi poeti inglesi del Novecento, Dylan Thomas, amica di Actis e della sua famiglia per antica frequentazione, la quale spesso fa coincidere i temi della sua poesia con quelli pittorici dell’amico torinese. Messi a confronto, versi e colori si richiamano sulle pagine di un bel catalogo patinato o nel corso di un incontro culturale, che un’abile regia mette assieme, magari con un sottofondo musicale. Ciascuna di queste forme espressive segue però la sua strada, ed è giusto che sia così. E laddove Aeronwy Thomas indugia sugli aspetti narrativi, ossia sui temi dinamici che fanno procedere il suo racconto poetico, Actis prende la scorciatoia della sintesi. Per lui il quadro è una superficie dipinta con regole interne che sa padroneggiare con estrema abilità, per giungere a determinati respiri spaziali che esulano spesso dalla rappresentazione realistica od imitativa. I fasci di luce, per esempio, che si sprigionano da opere come “Il lampione” o “La guglia”, due acrilici del 2006, s’intuisce che vanno ben oltre il limite della cornice, facendo percepire al fruitore, al di là della nostalgia per un tempo ed un luogo che furono, un senso di libertà e di infinito che ha come fine il superamento del quadro stesso.

In questo senso, gran parte dell’opera di Actis è invenzione astratta, anche quando c’è un elemento generatore che vuole in qualche modo tenerci legati alla realtà. Ed è su questo fronte che i suoi temi si prestano ad innescare interferenze con le arti e tra le arti, come spesso accade negli incontri organizzati da “Immagine&Poesia”, un movimento artistico-letterario guidato da Lidia Chiarelli ed inaugurato qualche anno fa a Torino, in cui pittura, poesia e musica s’incontrano con esiti di straordinaria efficacia.


Francesco   Prestipino, Torino, 2011

 


Ambra Micheletto,  Torino - 2011

_____________________________________________________________________________

 

 

Esposizione al Piemonte Artistico Culturale.

 
Le opere di Gianpiero Actis, medico oculista con un forte interesse artistico, sono realizzate con tecniche miste ed alcune tendono alla sperimentazione formale, come Farfalle, quadro con richiami naïf nel quale vengono sovrapposte due tele per produrre un secondo piano sul quale far vivere queste creature, che si svincolano dallo sfondo, senza però distaccarsene, ma anzi amalgamandosi.
Actis è socio fondatore del Movimento “Immagine & Poesia” per l’interazione e l’integrazione delle arti, le sue creazioni trovano infatti il loro germe in poesie e a volte anche nei sogni.

In Istruzioni ai pittori e ai poeti, tratto dalla poesia di Lawrence Ferlinghetti, un grande occhio si distingue tra una profusione di morbide forme colorate rimandando agli occhi portatori di luce della poesia.


Ambra Micheletto, Torino, 2011

Il Corriere dell’ Arte
11 febbraio 2011


Anna Francesca Biondolillo, Palermo, 2010



La fervida e costruttiva genialità sorretta da un sapiente uso della tecnica dà vita ad una creazione di grande impatto visivo rivelante lo spessore artistico.


Anna Francesca Biondolillo, Palermo, 2010


Mary Gregory, New York - 2010

 

 

In the paintings of Gianpiero Actis, colors, lines, perspectives and shapes are pieced together in intricate visual puzzles. His work joins elements of geometric abstraction, which is traditionally devoid of imagery, reminiscent of Mondrian, with the surrealist dreamlike pictorial elements of de Chirico and Magritte.
But, unlike Mondrian, who did not venture past pure shape and primary colors, and unlike the surrealists, whose dreams can fracture into discordant or disturbing images, in the paintings of Gianpiero Actis, there is a prismatic break into an altered landscape—a landscape that is not dark or troubled but bright and full of hope.
In his work, symbols, some ancient, some universal, some so mysterious they are known only to him, lead the viewer to open doors, sometimes actual doors, to both the landscape of the painting and the landscape of the mind. He invites us to enter his own, personal world, and it is an uplifting universe of pure color and light.

 
Mary Gregory,

Long Island, N. Y., 2010


Massimo Alfano, Torino - 2009

 

 

 

La pittura solo apparentemente semplice ma certamente immediata di Gianpiero Actis, esplicita nel suo definire con nettezza e rigore colori e contorni, rivela un legame strettissimo con le sperimentazioni del novecento. Il secolo scorso viene compresso e lasciato sedimentare nello spirito dell’uomo che ha guardato, apprezzato, studiato, maturato l’arte che ha vissuto nei suoi anni giovanili e che solo dopo, molto dopo ha iniziato a produrre in prima persona.

 

Le esperienze artistiche del secolo diventano la base di un linguaggio pittorico che trova nella spontaneità la sua realizzazione e nella sintesi istintiva di molteplici tendenze la sua ricchezza. I diversi influssi sono presenti ma tanto amalgamati da divenire una espressione unitaria e fortemente coerente. Poiché “ogni pittore dipinge sé” ecco che spontaneità e sintesi istintiva ci riportano l’uomo insieme al rigore ed alla sempre presente ricerca di chiarezza. Un retaggio artistico complesso incontra il fascino del definire e con spontaneo rigore genera un’arte che porta il profumo del secolo appena trascorso nel piacere di guardare il nuovo.

 

 Massimo Alfano, Torino, 2009


                                                                       

 


Basilio Cardaci, San Remo - 2009

                                                  

 


“Il fruitore che si trova ad osservare la pittura di Gianpiero Actis è conquistato subito dalla limpida tavolozza espressiva, dove i soggetti emergono in un linguaggio come dentro sequenze scenografiche in movimento e si aprono a continui spazi inafferrabili, nello splendore cromatico dell’abbraccio lirico, che si espande di là dalla figurazione e delle superfici tattili.

Nelle opere qui pubblicate e dedicate ai racconti di Italo Calvino, per l’omonima mostra, il pittore esplode in un genuino bagno di poesia; forme, colori e atmosfere conquistano una sconfinata pagina di pathos, in cui l’animo poetico si accende in folgoranti metamorfosi polisensoriali, fra germogli istintivi soffusi di narrazioni emotive, oltre i volumi e le definizioni del tempo personale, lumeggiato di epifanie e di chore linguistiche, declinate nei sussurri delle espropriazioni cromatiche.

Nelle composizioni di Gianpiero ogni appropriazione di materia si traduce nella dimensione rigenerante ed esplorativa, e gli ordini lessicali e semantici riflettono l’autenticità dei flussi e delle percezioni, irrorate dalla calda poesia, che lievita nel sogno aurorale delle creazioni”.

 

Basilio Cardaci, San Remo, 2009

 


Adel Gorgy, New York - 2009


 

Gianpiero Actis chooses his colours and places his lines with great precision and with the insight and the spirit of a great artist.

Together, they create an air of mystery and enchanting harmonies.

His paintings, The Spire and Hills, The Mirror and The Door have lyrical, colourful and surrealistic compositions...

They invite the viewer to enter a world of wonderful concepts, thoughts and emotions.

 

Adel Gorgy,  Long Island, N.Y., 2009

 

 


Enzo Papa, Torino - 2008

Forme stilizzate e colori iridali per una pittura di soffuso lirismo

 

Gianpiero Actis ha un rapporto diretto con la scienza e con la fenomenologia della visione, in quanto medico oculista e creatore d'immagini, opere da vedere. Tuttavia la pittura dell'Artista non ha caratteri riconducibili alla scienza medica, giacché i dipinti non nascono dalla razionalità scientifica o dalle acquisizioni teoriche, ma sono scaturigine d'impulsi emotivi, di moti d'animo spontanei e improvvisi o ispirati dalla parola lirica, da composizioni poetiche o da brani letterari di particolare suggestione. Ne derivano forme stilizzate al limite del riconoscibile, in equilibrio tra figurazione e astrazione, tra identificabile e informale, in un tripudio di colori in alternata opposizione di caldi e freddi, di chiari e forti, di saturi e insaturi, nel rispetto della gamma contenuta nella "finestra ottica", che irradia le frequenze dei colori dell'Iride. L'andamento delle forme è sempre dinamico, fluido e centrifugo, in un anelito di "fuga" radiocentrica, verso un infinito indeterminato, metafora di un desiderio utopico d'espansione cosmica dell'anima, che avverte le angustie della costrizione terrena. Le poesie ispiratrici sono un pretesto aulico di esprimere, attraverso i morfocromatismi, le inquietudini che la vita contemporanea genera nel cuore dei pensanti, delle quali liriche Actis reinterpreta, nel parallelismo pittorico, le ansie di un'umanità insofferente dell'asfissiante farragine modernista. Sovente i soggetti dell'Artista evocano, nella fattura stilizzata, diversificate configurazioni naturalistiche ideali o metafisiche o surreali, e confermano la propensione dell'Autore di ricostruire le visioni paesaggistiche secondo un'idea di semplicità, di candore quasi primordiale, per ritornare all'immaginario che alberga nella mente, nel cuore e nei sentimenti degli spiriti puri. La stilizzazione geometrica è il prolungamento del principio filosofico antico secondo il quale "Aei ó Theos gheometrei" (Dio geometrizza sempre). In sigle stilistiche aggiornate e con tematiche liriche espressionistiche Actis richiama i moduli pittorici del Futurismo d'avanguardia che non esalta, però, la velocità delle macchine, ma esterna i palpiti concitati dell'interiorità.

 

 

Enzo Papa, Torino, maggio 2008